La Ocean Foundation (TOF) è stata coinvolta sin dall'inizio nel dibattito sul patrimonio culturale sottomarino (UCH) presso l'International Seabed Authority (ISA): la competenza della TOF in materia UCH ha contribuito a notare che il dibattito sull’estrazione mineraria in acque profonde relativo all’attuazione degli articoli 149 e 303 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare mancava di quella sfumatura tanto necessaria.
Articolo 149: Oggetti archeologici e storici
- Tutti gli oggetti di carattere archeologico e storico rinvenuti nell'Area saranno preservati o smaltiti a beneficio dell'intera umanità, tenendo conto in particolare dei diritti preferenziali dello Stato o del Paese di origine, o dello Stato di origine culturale, ovvero lo Stato di origine storica e archeologica.
Articolo 303: Oggetti archeologici e storici rinvenuti in mare
- Il presente articolo non pregiudica gli altri accordi internazionali e le norme del diritto internazionale riguardanti la protezione dei beni di carattere archeologico e storico.
- Gli Stati hanno il dovere di proteggere gli oggetti di carattere archeologico e storico rinvenuti in mare e collaborano a questo scopo.
- Per controllare il traffico di tali oggetti, lo Stato costiero può, in applicazione dell'articolo 33, presumere che la loro rimozione dal fondo marino nella zona prevista da detto articolo senza la sua approvazione comporterebbe una violazione, nel suo territorio o nel mare territoriale, della leggi e regolamenti di cui allo stesso articolo.
- Niente in questo articolo pregiudica i diritti dei proprietari identificabili, la legge sul salvataggio o altre regole dell'Ammiragliato, o leggi e pratiche relative agli scambi culturali.
Sin dalla prima introduzione dell'UCH nella bozza dei regolamenti, TOF ha continuato a impegnarsi ad ampliare la propria comprensione dell'UCH e ad elevare la voce di coloro che in precedenza non avevano potuto partecipare alle riunioni. Applaudiamo e sosteniamo gli sforzi di Solomon “Uncle Sol” Kaho'ohalahala e Ekolu Lindsey III delle Hawai'i, Imogen Ingram delle Isole Cook, Hinano e Frank Murphy della Polinesia francese e altri per la loro dedizione e impegno nel portare un popolo indigeno prospettiva sull'UCH ai delegati dell'ISA. Nel sostenere la salute dell’oceano e del clima, lo sviluppo di un diritto internazionale basato sulle pratiche e sulla conoscenza della gestione indigena è uno dei modi migliori per rendere le azioni che intraprendiamo oggi a prova di futuro. La Ocean Foundation si è impegnata con piccoli incontri di dialogo sull’UCH al L'ISA, ha presentato documenti all'Autorità, e ha espresso numerosi commenti direttamente in aula durante i dibattiti sulla regolamentazione. Di seguito puoi trovare la cronologia di questi documenti e i contributi più recenti delle voci indigene attive presso l’ISA:
Documento di lavoro TOF maggio 2023
Definizioni TOF presentate nel dicembre 2023