Nell'ambito della Redesigning Plastics Initiative di The Ocean Foundation, il 15 luglio 2019, abbiamo richiesto una riunione di scoping ai principali consigli delle National Academies of Sciences, Engineering and Medicine, tra cui: The Ocean Studies Board, Board on Chemical Sciences and Technology e the Commissione per gli studi ambientali e tossicologici. Il presidente del TOF, Mark J. Spalding, membro dell'Ocean Studies Board, ha convocato la riunione di scoping per sollevare la questione di come le accademie potrebbero fornire consulenza sulla scienza della riprogettazione della plastica e sul potenziale di un approccio basato sulla produzione per affrontare i problemi condivisi sfida globale dell'inquinamento da plastica. 

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Siamo partiti dalla comprensione condivisa che "la plastica non è plastica" e che il termine è una frase generica per una serie di sostanze costituite da molti polimeri, additivi e componenti costitutivi misti. Per un periodo di tre ore, il gruppo ha discusso molte delle grandi sfide per risolvere il problema dell'inquinamento da plastica, dal recupero e riciclaggio alle barriere di gestione dei rifiuti solidi e l'incertezza nell'esaminare i destini ambientali e gli effetti della plastica su habitat, fauna selvatica e salute umana . Dato lo specifico invito all'azione di TOF per la scienza sulla riprogettazione, per guidare un approccio basato sulla produzione, alcuni partecipanti hanno sostenuto che questo approccio potrebbe essere più adatto a una discussione guidata dalle politiche (piuttosto che a un'esplorazione scientifica) per imporre la riprogettazione per eliminare materiali e complessità della progettazione del prodotto, ridurre la contaminazione e limitare la pletora di polimeri sul mercato. Sebbene permanga l'incertezza scientifica su come recuperare, riutilizzare o riciclare la plastica esistente su larga scala, diversi scienziati presenti all'incontro hanno suggerito che gli ingegneri chimici e gli scienziati dei materiali potrebbero effettivamente semplificare e standardizzare la produzione di plastica attraverso una combinazione di metodi biologici, meccanici e chimici, se ci fosse un incentivo e una chiamata a farlo.  

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Piuttosto che imporre quali materiali specifici dovrebbero essere presenti nella plastica, un altro partecipante ha suggerito che un approccio basato su standard prestazionali sfiderebbe il settore scientifico e privato a diventare più innovativo ed evitare normative che potrebbero essere respinte in quanto troppo prescrittive. Ciò potrebbe anche lasciare la porta aperta a un'innovazione ancora maggiore lungo la strada. Alla fine della giornata, i nuovi materiali e prodotti semplificati saranno validi solo in base alla loro domanda di mercato, quindi esaminare l'efficacia in termini di costi della produzione e garantire che i prodotti rimangano accessibili per il consumatore medio sono aspetti altrettanto importanti da esplorare. Le discussioni durante la riunione hanno rafforzato il valore del coinvolgimento degli attori della filiera della plastica per aiutare a identificare soluzioni che raccolgano il supporto necessario per guidare l'implementazione.